IL MISANTROPO DI MOLIÈRE
Compagnia Il Mulino di Amleto e Tedacà - Torino
Nei secoli si è detto di tutto sul Misantropo, da disadattato sociale ad antieroe novecentesco, da rivoluzionario anticonformista a scemo del villaggio. Eppure, la vicenda di Alceste e del suo sforzo intransigente di andare oltre l’apparenza ci riconnette con il valore umano della comprensione. In questa nuova produzione nata in collaborazione con La Corte Ospitale, Il Mulino di Amleto scatena la sua intensa creatività per svelare tutta la contemporaneità di un grande classico. È stato scritto che per fare il Misantropo ci vogliono “una stanza, sei sedie, tre lettere e degli stivaliâ€.
Infatti il Misantropo non ha bisogno di forme, semplificazioni o “istruzioni per l’uso†perché la sua essenza è limpida, contemporanea e dolorosa. Il Misantropo siamo noi con la nostra costante difficoltà di incontrare l’altro di cui, però, non possiamo fare a meno. Insomma, il Misantropo è quello che siamo.
• traduzione, adattamento e regia Marco Lorenzi • con Fabio Bisogni, Roberta Calia, Yuri D’Agostino, Marco Lorenzi, Federico Manfredi, Barbara Mazzi, Raffaele Musella • visual concept Eleonora Diana • tecnico di compagnia Giorgio Tedesco • assistente alla regia Yuri D’Agostino • foto di scena Manuela Giusto consulente ai costumi Valentina Menegatti • distribuzione Valentina Pollani – Codici Sperimentali  • organizzazione Annalisa Greco • un progetto di Il Mulino di Amleto • produzione Compagnia Il Mulino di Amleto e ACTI Teatri Indipendenti – Torino • in collaborazione con La Corte Ospitale – residenze artistiche 16-17