IL GRANDE INQUISITORE
Mulino Ad Arte, Torino
Ne Il grande inquisitore, episodio dei Fratelli Karamazov, Dostoevskij afferma il proprio pensiero filosofico-religioso: la libertà dell’essere umano si basa su una fede senza dogmi e miracoli, senza gerarchie e autorità, contrapposta alla dottrina che in nome di un mandato superiore e indiscutibile sottrae agli uomini la consapevolezza di sé e il libero arbitrio. La massima sofferenza dell’uomo sta in questa contraddizione: vivere diviso tra il desiderio di una tutela che lo sollevi dal tormento del decidere e l’aspirazione alla libertà individuale. Egli opera un vero e proprio sezionamento dell’animo umano, non ha paura di affrontare le zone più oscure, i recessi più segreti, le fragilità più assolute degli “uomini” che popolano le sue opere. Affrontare le sue parole a teatro significa obbligare l’interprete a un lavoro serrato sull’emotività e sulla presenza: non è possibile mentire, applicare cliché recitativi. È necessario cercare una “verità” e una credibilità senza filtri.
da Fedor Dostoevskij – regia Daniele Salvo – con Daniele Salvo, Melania Giglio e Daniele Ronco – scene Alessandro Chiti – costumi Daniele Gelsi – musiche Patrizio Maria D’Artista – luci Giuseppe Filipponio – assistenti alla regia Riccardo Parravicini, Matteo Fiori – Il mulino ad arte – Torino
in collaborazione con Centro Studi Ivanov (Roma) con il contributo di GAZPROMBANK / Fahrenheit 451 Teatro / Teatro Maria Caniglia (Sulmona)
Date dello spettacolo
15
ore 21.15ottobre 2022
sabato
Turno abbonati: Fuori abbonamento - Serale / Anteprima di stagione