THE MORE YOU DANCE THE MORE YOU GET

La performance ruota attorno all’idea dell’uso del corpo inteso come merce di scambio, con rimandi allo sfruttamento sessuale e alla mercificazione della donna. In scena si vede una presenza senza volto, un “nessuno”, che è costretto ad esporsi, a vendere e a rivedere il proprio corpo in continuazione. Attraverso un forte linguaggio fisico si esprimono aggressione, violenza, paura e pena. Dopo che la ripetizione ha preso il sopravvento e che la stanchezza ha annientato il corpo, il volto si rivela e il pubblico comprende il messaggio che la tratta dello sfruttamento sessuale è un fatto piuttosto che una teoria lontana. Una metafora della detenzione delle donne nelle sue varie forme globali, espressa con il lavoro dell’attrice e coreografa Evie, da sempre volta ad esplorare i suoi limiti e quelli degli spettatori, attraverso uno spazio di interazione.

The use and misuse of the body is the core of this performance, which aims at underlining the sex trafficking of women and the sexual exploitation, through the violence and fear expressed by the performer.

coreografa e performer Evie Demetriou • consulente Tabea Martin • voice coach Cathryn Robson
 • messa in piega Kristia Michaelidou • luci Alexander Jotovic • musica ‘Come and Play’ di Damian Lazarus • Fotografia Michalis Papamichael, Pavlos Vrionides
 • produzione En drasi 2016 – Cipro • sponsorizzata dai servizi culturali del Ministero dell’Educazione e della Cultura di Cipro • con il supporto di Rialto Theatre e Dance House Lemesos