coreografia e regia Giuseppe Muscarello
con Melissa Gramaglia, Jessica De Masi, Zahirah Renzi
FC@PIN.D’OC – Palermo
Il sangue, elemento essenziale della vita, ha assunto nel tempo molteplici significati di tipo simbolico. Nei testi sacri è ricorrente il concetto restrittivo dell’impurità, insieme ad esso è anche presente l’importanza del sangue quale elemento primo della vita e simbolo del sacrificio nelle pratiche religiose: “anima carnis in sanguine est” ovvero “lo spirito dell’essere vivente è nel sangue”. Quattro donne “cadono” dentro i loro corpi, si relazionano in modo viscerale e ci narrano la vita, cercano di comunicare con il loro dio per poi accorgersi che dio non ha un linguaggio così semplice quale è quello umano. Tutto quanto filtrato è visto attraverso l’universo femminile: santa, peccatrice, amante, moglie, angelo, diavolo oltre che carnalità e sensualità. Ma l’archetipo della donna è la mamma che molto spesso si mimetizza in un’immagine sacra ma sarebbe capace di umiliare e forse uccidere il proprio figlio… “Tu sei sangue del mio sangue” recita una frase che spesso un genitore usa dire ai propri figli determinando l’illusione di avere pieno possesso della loro vita. Dietro l’angolo è in agguato un paradosso: la madre troppo spesso è la persona più pericolosa nella quale -impotenti!- ci possiamo imbattere.